PRESSIONE DELL'OCCHIO E GLAUCOMA
QUANDO AUMENTA LA PRESSIONE DELL'OCCHIO
Con il termine GLAUCOMA si identifica un gruppo di patologie oculari che si manifestano con la caratteristica triade: innalzamento della pressione intraoculare, fenomeni degenerativi a carico della testa del nervo ottico ed un progressivo deterioramento del campo visivo, sebbene esistano delle forme di neuropatia glaucomatosa senza evidenza clinica di ipertono oculare (glaucoma a pressione normale).
In condizioni normali, i valori della pressione intraoculare (IOP) oscillano tra 10 e 20 mmHg, e dipendono essenzialmente dall'equilibrio tra la quantita' di liquido (umore acqueo) prodotta in maniera continua dall'occhio e quella smaltita attraverso le vie di deflusso interne.
Quando vi e' uno squilibrio tra queste due componenti la pressione all'interno dell'occhio aumenta e preme contro le pareti dell'occhio, che, nell'adulto sono molto resistenti e non si lasciano deformare. All'interno dell'occhio, pero', si trova la testa del nervo ottico (il nervo che conduce la visione) che e' invece molto delicata e, sotto la pressione eccessiva, viene schiacciata al punto che si appiattisce e le sue cellule muoiono gradualmente fino a condurre l'occhio alla cecita'.
QUANDO LA PRESSIONE OCULARE AUMENTA GRADUALMENTE, SPESSO NON DA SINTOMI, O DA' SITOMI SFUMATI CHE POSSONO ESSERE TRASCURATI DAL PAZIENTE, ad esempio senso di peso sugli occhi, sensazione di veder passare degli oggetti che non esistono, visone di lucine colorate e aloni colorati intorno agli oggetti.
SE QUESTA PATOLOGIA NON VIENE DIAGNOSTICATA (IN PRIMIS MISURANDO LA PRESSIONE OCULARE DAL MEDICO OCULISTA) E QUINDI NON VIENE CURATA, PROGRESSSIVAMENTE DETERMINA UN DANNO DEL CAMPO VISIVO CHE IL PAZIENTE NON PERCEPISCE SE NON QUANDO E' ORMAI CENTRALE E IRREVERSIBILE E DETERMINA CECITA'.
Il glaucoma e' fondamentalmente distinto in: glaucoma ad angolo aperto, glaucoma ad angolo chiuso e glaucoma congenito (patologia malformativa).
Ad oggi sono stati riconosciuti numerosi fattori di rischio associati all'insorgenza della malattia: l'eta' adulta, razza nera, la familiarita', la miopia elevata e le alterazioni circolatorie.
Tuttavia attualmente il fattore di rischio considerato piu' importante e' l' ipertono oculare, che rappresenta anche l'unico su cui e' possibile intervenire per modificare l'evoluzione naturale della malattia.
La gestione del glaucoma primitivo ad angolo aperto, la forma piu' comune, si avvale, in prima istanza, di terapia medica da assumere in collirio (che il paziente dovra' instillare scrupolosamente in base alle prescrizioni del medico oculista) e sostanze che proteggano il nervo dalla degenerazione da assumere per via orale. Di recente e' stata introdotta una tecnica laser (SLT) che in alcuni casi selezionati puo' contribuire insieme alla terapia a ridurre la pressione oculare, per un periodo di tempo limitato.
I colliri andranno assunti a vita, poiche' il glaucoma e' una malattia cronica che non guarisce ma con cui bisogna convivere. Ad ogni modo in tempi variabili da paziente a paziente, i colliri perdono efficacia e dovranno essere rinforzati e o sostituiti.
Qualora la terapia non fosse piu' sufficiente a compensare la pressione oculare ed a contrastare la sofferenza dei nervi ottici, si potra' ricorrere ad interventi chirurgici filtranti (trabeculectomia, valvole filtranti, viscocanalostomie) .
Il paziente affetto da glaucoma dovra' sottoporsi a controlli della pressione oculare con cadenza media trimestrale, nelle forme compensate, ma la scelta della tempistica sara' affidata allo specialista di riferimento. Inoltre valori di pressione oculare nella norma non escludono danno al nervo ottico, pertanto il monitoraggio dalla patologia prevede l'esame del campo visivo (che studia la sensibilitaa' del nervo ottico) e l'analisi di spessore delle fibre nervose peripapillari con strumenti di diagnostica avanzata (GDX, HRT, OCT) che studiano il gradi di schiacciamento del nervo.
N.B. la gestione ottimale della patologia a prescindere dal tipo di glaucoma, risente soprattutto dalla collaborazione del paziente ad assumere la terapia con costanza ed a sottoporsi a controlli ed esami strumentali come da protocollo in cui sara' stato inserito del suo medico oculista